Come fare: visitare la Bielorussia senza visto

La Bielorussia è un paese che sembra al tempo stesso lontano e vicino. Lontano perché si tratta di uno stato molto diverso da ciò a cui siamo abituati in Europa, trattandosi di una dittatura de facto dove non solo è ancora in vigore, ma viene regolarmente utilizzata la pena di morte, amministrato in modo per certi versi molto simile alla vecchia ed affascinante Unione Sovietica; vicino perché nonostante tutto questo si trova a pochi chilometri da noi, alle porte dell’Europa ed accanto alla Polonia ed alla Lituania. Proprio per questo motivo trovo che sia un paese molto interessante da visitare, in particolare la capitale Minsk, che negli ultimi anni ha fatto grandi sforzi per rendersi più accogliente, di concerto con una più generale apertura della Bielorussia nei confronti dell’Europa e dei suoi cittadini.

Questo articolo si propone di essere una breve guida alle formalità burocratiche da espletare per prepararsi ad un viaggio in Bielorussia, sfruttando la possibilità che abbiamo in quanto cittadini comunitari di entrare nel paese senza visto. Questo articolo è aggiornato al 30 maggio 2019, ma è bene sottolineare che tutte le informazioni sono date a scopo puramente indicativo e che è sempre buona cosa informarsi presso i canali ufficiali prima di intraprendere il viaggio.

Passaporto e visto

Passaporto e visto sono entrambi necessari, generalmente parlando. Recentemente è stata tuttavia introdotta una deroga che permette di entrare in Bielorussia senza visto se tutte le seguenti condizioni vengono rispettate:

  • si è cittadini europei;
  • il passaporto ha una validità residua di almeno 6 mesi;
  • ci si reca in Bielorussia per motivi di turismo;
  • si entra e si lascia il paese per via aerea volando esclusivamente da/per l’aeroporto di Minsk MSQ;
  • si permanga per un massimo di 30 giorni consecutivi, e per un massimo di 90 giorni totali all’anno.

Assicurazione sanitaria

L’assicurazione sanitaria è obbligatoria per l’ingresso in Bielorussia, con massimale non inferiore a 10000 euro e può essere stipulata direttamente all’arrivo in aeroporto a Minsk appena prima del controllo passaporti, sulla sinistra. E’ molto economica ed è accettato il pagamento con carta di credito. Non chiedetemi quanto sia affidabile come assicurazione se effettivamente succede qualcosa, forse se volete stare tranquilli è meglio stipulare un’assicurazione in Italia prima della partenza. Il controllo del ceritificato di assicurazione è effettuato di routine insieme al controllo del passaporto.

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Tempo di vacanze: i Bed and Breakfast

Per chi è in cerca di un posto dove soggiornare, sia che si viaggi da soli o in compagnia, perché non considerare una sistemazione di dimensione più “familiare”, meno informale e più economica del solito hotel e prenotare in un Bed and Breakfast? Si tratta generalmente di famiglie che hanno delle stanze libere, che per racimolare qualche soldo in più affittano ai turisti per una o più notti. Come suggerisce il termine, i B&B generalmente offrono pernottamento e prima colazione.

La conduzione familiare dei B&B permette di instaurare un rapporto a tu per tu con lo staff che nei grandi hotel generalmente non è possibile raggiungere. Si possono chiedere consigli ed informazioni turistiche senza problemi. Questa in realtà è un’arma a doppio taglio, poiché se lo staff di un B&B vi sta antipatico non avrete modo di scappare! La struttura non è di natura commerciale e quindi la qualità, ma soprattutto la quantità di servizi disponibili sarà inferiore. Preparatevi (nel peggiore dei casi) a non avere una connessione ad internet, a non avere un parcheggio e ad una scelta limitata per quanto riguarda bevande ed alimenti della colazione. La maggior parte dei B&B infatti non hanno l’autorizzazione a preparare e somministrare cibo, e possono offrire solamente prodotti confezionati.

E’ potenzialmente più difficile pianificare una vacanza con sistemazione presso B&B. Spesso queste strutture non sono presenti in internet o non accettano la prenotazione online, quindi spesso è necessario recarsi sul posto e cercarlo lì. Comunque, con la diffusione che internet ha conosciuto nell’ultimo decennio sono tanti i B&B che sono online. Si sono evoluti molti siti specializzati, tra cui tripadvisor.it, booking.com o venere.com. Ad esempio, se si ha intenzione di andare alla fiera del libro e si è alla ricerca di un buon Bed and Breakfast a Torino sul sito di Venere, si otterrà una lista di strutture che è possibile ordinare per popolarità e giudizio degli utenti. Se in alto si inseriscono anche le date di arrivo e partenza, e il tipo di camera richiesto, il sito restituirà solamente le strutture che hanno una camera disponibile nel periodo richiesto. Cliccando sull’apposita linguetta in alto, è inoltre possibile visualizzare tutti i risultati su una mappa, permettendovi di dare la priorità alle strutture più vicine al centro città, ad esempio. Utilizzando i filtri a sinistra, è possibile effettuare una ricerca ancora più mirata alle proprie esigenze, ad esempio scegliendo quale dev’essere la fascia di prezzo, il quartiere o la tipologia di struttura.

Il giudizio dei clienti è un parametro essenziale quando si è alla ricerca di un hotel o di un B&B online. Spesso la descrizione della struttura o le foto pubblicate potrebbero essere fuorvianti, mentre le recensioni dei clienti non mentono mai. E’ quindi importante leggerle attentamente, ed una volta individuata la struttura che fa al caso vostro, prima di prenotare potrebbe essere una buona idea dare un’occhiata a siti quali Google Maps, che incorporano un database di recensioni indipendente dal sito di prenotazioni.

Tappa numero 5: Lisbona

Giovedì 20 agosto

La mattina partiamo con tutta calma da Siviglia in direzione Lisbona. Il viaggio procede tranquillo e senza intoppi e verso le 16 CET (15 locali, in Portogallo c’è un’ora in meno rispetto all’ora europea) arriviamo all’Hotel Roma. Ottima la prima impressione della struttura, un po’ meno buona quando abbiamo visto che ci sono stati alcuni disguidi con la prenotazione della stanza, che non era proprio come la volevamo (ad esempio, fumatori invece che non fumatori e senza garage prenotato per la macchina). In ogni caso, niente a cui non si possa porre rimedio, lo staff dell’hotel è stato gentilissimo ed effettivamente non è stata neanche colpa loro, ma bensì del sito tramite il quale abbiamo effettuato la prenotazione, che non ha inoltrato tutti i dettagli all’hotel. Segue giretto serale in centro a Lisbona e cena in un ristorante che non ha esitato a far comparire nel conto cose come 4,00€ di supplemento per la cena in “terrazza” (ovvero la strada fuori dal locale). Nonostante questi piccoli intoppi del primo giorno, sento che Lisbona è candidata per rientrare tra le mie città europee preferite, seppur non allo stesso livello di Londra e Vienna. Staremo a vedere 🙂

Venerdì 21 agosto

Iniziamo la giornata piuttosto tardi, dopo aver fatto un’abbondantissima colazione in albergo e risolto i problemi sulla stanza e sul garage sorti al nostro arrivo il giorno precedente. Compriamo un biglietto giornaliero alla stazione della metropolitana che si trova a 50 metri dall’albergo, che ci permetterà di viaggiare su qualsiasi mezzo a Lisbona per 24 ore senza limiti di orario: metropolitana, bus, tram, funicolari e chi più ne ha più ne metta, il tutto per 4,20€, un vero affare se lo si sa sfruttare! Come prima cosa decidiamo di approfittare di questo biglietto e prendiamo il mitico tram numero 28, un vero must per chi vuole vedere Lisbona. Che sia un must lo si capisce subito dalle code che ci sono alle fermate per riuscire a salirci, niente di terribile comunque. Devo ammettere che farsi un giretto per il centro con questo tram è veramente un’esperienza suggestiva, ci si snoda tra vicoletti strettissimi e saliscendi da non scherzare, tanto da chiedermi più di una volta come faccia un tram ad essere così maneggevole e manovrabile. Fantastico! 😀 Tra una corsa in tram e l’altra, hanno trovato posto anche le visite al castello di Lisbona. Non è un vero e proprio castello come me lo aspettavo (per fortuna), ma consiste semplicemente in una terrazza sopraelevata su una delle tante colline di Lisbona circondata da mura che si possono percorrere. Purtroppo c’è da pagare un biglietto di 5,00€ a testa, la metà se si è studenti o famiglie, ma la vista che si ha da lassù su Lisbona è veramente bella. Se avete diritto allo sconto secondo me ne vale la pena, se dovete pagare i 5,00€ interi fatevi un po’ i vostri conti e decidete se andare o meno 🙂 Prima di tornare a casa scopriamo in modo del tutto casuale l’esistenza degli elevatori e ne usiamo uno, il più bello a mio parere, l’elevador da Bica. Ora vi lascio che andiamo a cenare fuori, nei prossimi giorni speriamo di riuscire ad ascoltare un po’ di Fado live, sono proprio curioso!

Sabato 22 agosto

Iniziamo la giornata con la visita al quartiere Belem, costruito ad ovest della città, comodamente raggiungibile con una combinazione metropolitana+tram o metropolitana+autobus, tutto compreso nel biglietto giornaliero segnalato in precedenza. Da segnalare c’è il monastero dos Jeronimos (ingresso nella chiesa gratuito, ingresso nel chiostro a pagamento ma gratuito la domenica mattina), la torre di Belem (a pagamento, noi non siamo entrati perché non avevamo la minima voglia di fare la coda sotto al sole cocente) 😀 Segue visita al cosiddetto monumento delle scoperte, dal quale è possibile godere di una bella vista sulle rive del fiume Tago, che proprio in prossimità di Belem sfocia nell’oceano Pacifico. Nel pomeriggio visitiamo qualche chiesetta che non è nemmeno il caso di menzionare e facciamo un giretto con l’elevatore che ancora ci mancava, l’elevador do Lavra.

Domenica 23 agosto

Una giornata all’insegna degli spostamenti, almeno non posso dire di non aver sfruttato a fondo il biglietto giornaliero acquistato la mattina al modico prezzo di 3,70€. Prima di tutto ci rechiamo al monastero dos Jeronimos (già nominato ieri) per sfruttare l’entrata gratuita della domenica mattina al chiostro, e devo dire che ne è valsa la pena, è molto carino. Poi, con una combinazione strana di tram e autobus, andiamo al museo dell’azulejo. Ai miei genitori è piaciuto, se vi interessano le piastrelle colorate piacerà anche a voi 😀 (c’è da dire, però, che queste piastrelle colorate sono caratteristiche di molte facciate di vecchie case che si trovano nel centro storico di Lisbona). Segue, in mancanza di voglia di fare altro, due giri completi sul tram numero 28 (mitico!), per un totale di tre ore di sferragliamento… 😀

Che dire, Lisbona mi è proprio piaciuta, nonostante non abbia avuto modo di sentire il fado che mi interessava. E’ fantastico come in questa città riescano a convivere il vecchio e il nuovo, come una città possa progredire rimanendo comunque indissolubilmente legata al proprio passato, ed è proprio questo quello che mi ha affascinato 🙂 In ogni caso domani si parte, ma con la promessa di tornare a Lisbona un giorno o l’altro. Prossima tappa: Madrid!

Il tram numero 28 a Lisbona
Il tram numero 28 a Lisbona

Tappa numero 2: Granada

Giovedì 13 agosto

Giorno di viaggio: siamo partiti con calma da Barcellona, dopo aver fatto le valigie ed essere andati a dare un’occhiata alla torre Agbar (niente di speciale, ma visto che c’è su tutte le cartoline volevamo andare a curiosare). Il viaggio procede tranquillo e senza traffico, bisogna ammettere che le autostrade spagnole sono molto scorrevoli. L’unico inconveniente è stato un acquazzone al momento dell’arrivo, al posto delle strade c’erano fiumi e pioveva talmente forte che non si riusciva neanche a vedere fuori dal finestrino. Solo Dio sa come siamo riusciti a trovare l’albergo, che per di più è senza numero civico.. solo in Spagna si può.

Venerdì 14 agosto

Giornata estremamente calda. Colazione abbondantissima – anche troppo – in albergo e poi visita a Granada, con particolare attenzione al quartiere arabo, veramente molto suggestivo, ottima anche la vista dell’Alhambra che si ha da lì.

Sabato 15 agosto

Oggi il programma prevedeva la visita all’Alhambra, il famoso complesso costruito dagli arabi arrivato tra i finalisti per rientrare tra le sette meraviglie del mondo e ideato per poter essere completamente autonomo da Granada: era infatti dotato di scuole, negozi, moschee. Veramente molto bello, il consiglio che vi do è però quello di prenotare i biglietti online almeno due settimane prima, in modo da poter scegliere l’orario d’ingresso che preferite: si esauriscono molto in fretta e vi evitate code chilometriche sotto ad un sole insopportabile. Le cose da visitare all’interno del complesso sono essenzialmente tre: il palazzo, i giardini Generalife, residenza estiva dei sultani, e l’Alcazaba.

Tappa numero 1: Barcellona

Vi sto scrivendo dalla bellissima Barcellona, sfruttando la connessione wireless gentilmente (e gratuitamente) messa a disposizione dall’hotel Amrey Sant Paul. A questo link potete vedere una mappa del nostro percorso, costantemente aggiornata (disponibilità di connessioni wireless permettendo).

Lunedì 10 agosto

Il viaggio è andato liscio, siamo partiti lunedì 10 alle 3.30 di mattina – ahimè – e non abbiamo trovato il minimo problema di traffico, se non in Francia quando nonostante il navigatore segnalasse code abbiamo deciso di sfidare la sorte (e la tecnologia) rimanendo imbottigliati in un incastro automobilistico senza fine per un’ora abbondante. Nonostante questo piccolo intoppo, siamo arrivati qui verso le 18.00. L’hotel lo abbiamo trovato subito grazie al navigatore di cui – poverino – in precedenza non ci eravamo fidati. Check in, valigie, parcheggio e giretto per il quartiere (molto carino devo dire), con prima visione della famosa Sagrada Familia e cena a base di paella in centro.

Martedì 11 agosto

Dopo una dormita rigenerante di otto ore abbondanti, inizio della mattinata con colazione, in modo da avere le energie necessarie per visitare la suddetta Sagrada Familia senza stramazzare al suolo sul più bello. Coda accettabile, una mezz’oretta circa, biglietto d’ingresso 11,00€ l’intero e 9,00€ per minorenni/studenti. Molto bella la chiesa, anche se ancora in costruzione, caratterizzata da linee curve di cui il signor Gaudi non poteva fare a meno. Segue, nel pomeriggio, scarpinata in centro. Vediamo alcune altre case progettate da Gaudi, passeggiamo lungo la Rambla deviando anche nelle viuzze laterali per poi arrivare al mare… stupendo. Mi colpisce una cosa di Barcellona: il profumo dell’aria 😀 Per finire la giornata, cena a base di pesce in centro e rientro con piedi parecchio doloranti all’hotel.

Mercoledì 12 agosto

Oggi è ufficialmente la giornata dei parchi. Iniziamo attraversando l’ospedale di Sant Pau, che nonostante sia a tutti gli effetti un ospedale, è notevole dal punto di vista architettonico. Con la metropolitana andiamo poi al parco Guell. Dopo una bella salita ci troviamo immersi in una boscaglia abbastanza arida. Essendo entrati dall’ingresso laterale, la prima impressione non è stata delle migliori, ma poi il parco a riacquistato punti mentre attraversavamo la sua parte centrale, disseminata di strutture progettate da Gaudi (sì, ancora lui). La giornata procede al Montjuic, un parziale fallimento considerato che tutte le fontane erano spente (si accendono ogni mezz’ora solo dal giovedì alla domenica nel periodo estivo) e che il parco retrostante non era niente di speciale.. sarà che in Italia siamo abituati a ben altri parchi, ma le aspettative erano molto più alte. Cena, come la sera precedente, nella plaça Reial e ritorno in albergo (ma questa volta in metropolitana) pensando già alla tappa del giorno successivo: Granada.