FutureMe, mandare una lettera al proprio “io” futuro

Uno dei siti simpatici ed un po’ inutili (siamo onesti) che uso di tanto in tanto è FutureMe, un sito che permette mandarsi una lettera, o meglio un’e-mail, nel futuro. Ci si può scrivere un po’ quello che si vuole, ma generalmente ho sempre immaginato che la gente senta il bisogno di scrivere i propri pensieri, sogni, dubbi, paure e le raccomandazioni al proprio “io” futuro. Tutto ciò che serve è un indirizzo e-mail, qualcosa da dire ed una data da scegliere che può essere domani o tra 10 anni!

Per i più volenterosi, alla lettera che stiamo scrivendo si può anche aggiungere una foto scattata con la webcam o rendere pubblico il proprio messaggio sul sito in forma anonima. E per chi non vuole farsi gli affari propri, si possono leggere le lettere pubbliche degli altri.

Scriversi una lettera nel futuro sarà anche una cosa un po’ stupida, ma è sicuramente un buon modo per assicurarsi un sorriso quel giorno vicino o lontano in cui la riceveremo.

Italiani e non

Premessa doverosa: questo articolo è stato scritto per Blog Action Day, anche se con un po’ di ritardo, come ormai da tradizione per questo blog. Il tema dell’edizione 2012 è “The Power of We – a celebration of people working together to make a positive difference in the world”. Come vedete è una tematica molto generica, che lascia spazio a varie interpretazioni, dalle realtà più locali – per non dire quasi personali – a quelle più nobili e di carattere umanitario. Io ho scelto una via di mezzo, un argomento che riguarda la collettività ma che al tempo stesso mi sta personalmente a cuore: ho scelto di scrivere dell’Italia e degli italiani.

Ed è proprio in questo periodo in cui bisogna parlarne, perché con tutto il marcio che sta venendo fuori (e basta leggere un giornale qualsiasi di un giorno qualsiasi per rendersene conto) si va a delineare sempre meglio una distinzione che separa gli italiani da chi invece italiano non lo è. Tutti gli scandali venuti a galla recentemente, e che non accennano a smettere, devono essere occasione per fare una pulizia che era da un bel po’ che andava fatta… diciamo dal 1994. Continua a leggere »

La fine del cinema… Eden

Anche l’ultimo cinema monosala rimasto a Bolzano chiude oggi i battenti, dopo 98 anni e mezzo di attività. Ciao cinema Eden.

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CENTRALE, ASTRA, BOCCACCIO, CORSO, COSTELLAZIONE, ROMA,
COLUMBIA, VITTORIA, AUGUSTEO, DRUSO, CONCORDIA

Uno dopo l’altro i gestori delle sale cinematografiche bolzanine si sono arresi al cambiare dei tempi. Anche il cinema Eden, originariamente aperto in via Portici 30 e trasferito in via Leonardo da Vinci nel 1913, termina oggi la sua attività, e con esso sparisce l’ultimo “cinema di una volta” di Bolzano.

Nonostante l’impegno e la passione di una famiglia che da due generazioni si occupa di cinema e gli sforzi profusi al fine di rimanere competitivi in un mercato in cui per i piccoli non c’è più posto, la concorrenza generata in seguito all’apertura della nuova multisala e l’impossibilità di ottenere un qualsiasi tipo di sostegno economico dalla Provincia di Bolzano in quanto attività commerciale, hanno contribuito a rendere la situazione economicamente insostenibile, portandoci a prendere questa decisione. Anche una possibile trasformazione in cinema d’essay fondando un’associazione culturale non si è potuta concretizzare a causa della indisponibilità di fondi statali o provinciali. Inoltre, il consistente miglioramento della qualità delle proiezioni, ottenuto grazie al noleggio di un proiettore digitale, e la proposta di contenuti alternativi quali l’opera in diretta satellitare non hanno portato i risultati sperati.

La chiusura di questa sala è più della semplice cessazione di un’attività commerciale. Rappresenta la sconfitta delle piccole realtà locali, non più in grado di competere con i giganti che possono contare su una base economica molto più solida. Rappresenta la sconfitta delle persone che amano fare il proprio lavoro di fronte alle impietose leggi del mercato. Rappresenta la fine di una concezione del cinema ormai tramontata e nascosta dietro al “fragore” delle multisale. Continua a leggere »