Recentemente si sente molto parlare di Facebook, soprattutto a causa di quelle che sono state le ultime scelte del reparto marketing dell’azienda americana in termini di privacy. La gestione dei permessi è diventata parecchio complicata, soprattutto per l'”utente medio” che non bada troppo alle impostazioni, senza in realtà rendersi conto della potenziale pericolosità della condivisione online di informazioni personali di qualsiasi tipo (perché, diciamocelo, su Facebook ci si scrive di tutto ormai). Ma anche per i più smanettoni, coloro che guardano e riguardano ogni pagina delle impostazioni del profilo, ci sono dei limiti: ora le informazioni base come il nome, la foto, la data di nascita, il sesso, la città natale e di residenza, così come la lista di amici, le reti, i gruppi e le pagine a cui si è iscritti non possono più essere rese private, e questo vale ovviamente anche per i motori di ricerca. Questo significa che se qualcuno cerca con Google il nostro nome avrà la possibilità di accedere a tutte le informazioni sopra elencate. Continua a leggere »