Come fare: visitare la Bielorussia senza visto

La Bielorussia è un paese che sembra al tempo stesso lontano e vicino. Lontano perché si tratta di uno stato molto diverso da ciò a cui siamo abituati in Europa, trattandosi di una dittatura de facto dove non solo è ancora in vigore, ma viene regolarmente utilizzata la pena di morte, amministrato in modo per certi versi molto simile alla vecchia ed affascinante Unione Sovietica; vicino perché nonostante tutto questo si trova a pochi chilometri da noi, alle porte dell’Europa ed accanto alla Polonia ed alla Lituania. Proprio per questo motivo trovo che sia un paese molto interessante da visitare, in particolare la capitale Minsk, che negli ultimi anni ha fatto grandi sforzi per rendersi più accogliente, di concerto con una più generale apertura della Bielorussia nei confronti dell’Europa e dei suoi cittadini.

Questo articolo si propone di essere una breve guida alle formalità burocratiche da espletare per prepararsi ad un viaggio in Bielorussia, sfruttando la possibilità che abbiamo in quanto cittadini comunitari di entrare nel paese senza visto. Questo articolo è aggiornato al 30 maggio 2019, ma è bene sottolineare che tutte le informazioni sono date a scopo puramente indicativo e che è sempre buona cosa informarsi presso i canali ufficiali prima di intraprendere il viaggio.

Passaporto e visto

Passaporto e visto sono entrambi necessari, generalmente parlando. Recentemente è stata tuttavia introdotta una deroga che permette di entrare in Bielorussia senza visto se tutte le seguenti condizioni vengono rispettate:

  • si è cittadini europei;
  • il passaporto ha una validità residua di almeno 6 mesi;
  • ci si reca in Bielorussia per motivi di turismo;
  • si entra e si lascia il paese per via aerea volando esclusivamente da/per l’aeroporto di Minsk MSQ;
  • si permanga per un massimo di 30 giorni consecutivi, e per un massimo di 90 giorni totali all’anno.

Assicurazione sanitaria

L’assicurazione sanitaria è obbligatoria per l’ingresso in Bielorussia, con massimale non inferiore a 10000 euro e può essere stipulata direttamente all’arrivo in aeroporto a Minsk appena prima del controllo passaporti, sulla sinistra. E’ molto economica ed è accettato il pagamento con carta di credito. Non chiedetemi quanto sia affidabile come assicurazione se effettivamente succede qualcosa, forse se volete stare tranquilli è meglio stipulare un’assicurazione in Italia prima della partenza. Il controllo del ceritificato di assicurazione è effettuato di routine insieme al controllo del passaporto.

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Ode all’Italia: perché viaggiare insegna a capire

Quando ci si cresce o ci si vive dentro forse non è così evidente, non ce ne si rende conto. Ma trascorrendo un periodo più o meno lungo all’estero, vedere le cose da fuori permette di fare confronti e di percepire cose come altrimenti non sarebbe stato possibile fare.

In Italia mancano tante cose, la legalità, la voglia di lavorare seriamente, il rispetto verso la cosa pubblica e verso le regole. Chi fa il furbo è bravo, chi si avvantaggia di qualcosa a scapito di qualcuno, magari anche senza voler intenzionalmente arrecare un danno, viene ammirato. La politica italiana è spesso superficiale, sembra essere sempre di più una questione di facciata e di chi fa la voce più grossa piuttosto che di chi effettivamente si impegna per migliorare il nostro paese. Siamo un popolo con la memoria corta, ci indigniamo sui social network per delle facezie e non siamo più capaci di indignarci quando i politici nostri rappresentanti vengono meno alle loro promesse o vengono condannati per fatti gravi. Non chiediamo spiegazioni quando le regole vengono infrante o qualcosa non funziona come dovrebbe. Tutto scorre, panta rhei, e domani è un altro giorno. Siamo il paese della burocrazia infinita e facciamo fatica a cambiare, rimanendo inesorabilmente ancorati al passato perché di mentalità tendenzialmente conservatrice.

Tuttavia, spesso ciò che non abbiamo ci distrae e non ci fa apprezzare ciò che invece abbiamo. L’Italia è bellezza, ma questa bellezza non se ne sta lì ferma, permea le persone e le forma, come per osmosi. Quando si cresce nella bellezza un po’ la si assorbe e la si porta dentro di sé.

L’Italia è piena di storia, sbuca da ogni dove che quasi non sappiamo più dove mettercela. Scavi per piantare un palo della luce e salta fuori qualcosa. Ne abbiamo così tanta che se fossimo un paese un po’ più virtuoso e la valorizzassimo a dovere potremmo (quasi) vivere di rendita. Abbiamo il mare della Puglia, le montagne del Trentino Alto Adige, i laghi, le città d’arte più belle del mondo, le colline della Toscana. Produciamo vino buono e mangiamo cibo buono. In Italia esistono ancora le stagioni, non è tutta una mezza stagione, in inverno fa freddo ed in estate fa caldo, ma la sera ci sono i temporali che portano un po’ di refrigerio; quando piove piove e quando c’è il sole c’è il sole, senza necessità di mischiare le cose. Continua a leggere »

Il trenino rosso del Bernina: come organizzare il viaggio

Di recente sono stato a fare un gita sul suggestivo trenino rosso del Bernina, ed ho pensato di scrivere questo breve articolo per dare alcuni consigli organizzativi a chi volesse organizzare una gita simile.

La ferrovia del Bernina, dal 2008 patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, collega Tirano (in Valtellina) con Sankt Moritz (Svizzera) attraverso il passo del Bernina, ed è stata costruita tra il 1908 ed il 1910. Si tratta di una ferrovia alimentata a corrente continua ad 1 kV a scartamento ridotto (1 metro) per rendere possibile la realizzazione di curve più strette riducendo al minimo l’attrito.

Nel mio caso la gita è stata organizzata in una sola giornata, con un pernottamento in zona la notte precedente e quella successiva. Il luogo più adatto per pernottare è ovviamente Tirano, ma se volete risparmiare qualcosa si trovano moltissimi posti nelle vicinanze, a 10/15 minuti di macchina dalla stazione di Tirano. Nel mio caso ho soggiornato alla Locanda e Trattoria Altavilla a Bianzone e, se vi accontentate di una stanza semplice e senza fronzoli, non posso fare altro che consigliarla anche a voi per il personale gentile, la vista sulla vallata e soprattutto per l’ottimo ristorante.

Per la gita vera e propria esistono due opzioni: prendere il Bernina Express oppure il treno regionale. Va detto che la vera Bernina experience andrebbe fatta con il Bernina Express, ma io ho preferito il treno regionale per i seguenti motivi: Continua a leggere »

Guidare una macchina italiana in Inghilterra

articolo aggiornato al 17/02/2016

Visto l’interesse che ha suscitato l’articolo sul viaggio in macchina dall’Italia all’Inghilterra, ho pensato di scriverne un altro con cui chiarire alcune domande sul portare ed usare un’automobile italiana nel Regno Unito.

E’ permesso tenere una macchina con targa italiana in Inghilterra?

Tutte le informazioni al riguardo si possono trovare sul sito gov.uk, in questa pagina. In italiano, riassumendo, è possibile tenere una macchina con targa estera in Inghilterra per un periodo massimo di 6 mesi negli ultimi 12 mesi (182 giorni negli ultimi 365 giorni), a patto di non essere residenti nel Regno Unito (quindi per turismo od impieghi temporanei, ad esempio). Questo significa che se si porta la macchina ad inizio febbraio, la si tiene qui sino a fine maggio (4 mesi) programmando di ritornare successivamente, rimarranno a disposizione solo due mesi fino a febbraio dell’anno successivo per non eccedere i 6 mesi disponibili. Nel caso in cui si venisse fermati dalla polizia per un controllo, bisogna essere in grado di dimostrare che questa limitazione è stata rispettata mostrando il biglietto di ingresso nel Regno Unito (traghetto o treno con auto al seguito). “Tradizionalmente” si dice che sia sufficiente comprare un biglietto di sola andata con auto dalla Francia all’Inghilterra per fingere di essere arrivati in un secondo momento e garantirsi altri 6 mesi di permanenza, e farlo ogni 6 mesi per tenere qui la macchina per un periodo di tempo indefinito, ma questo non corrisponde alle regole. Al momento la polizia non ha accesso al database di veicoli che sono entrati ed usciti dal Regno Unito (almeno non un accesso diretto), e potrebbero quindi avere difficoltà a verificare la veridicità delle dichiarazioni del guidatore riguardo date di ingresso ed uscita dal Paese. Negli anni passati, in alcune città sono state sperimentate iniziative che permettevano alla polizia di avere accesso a suddetto database in modo da semplificare i controlli, ma da quello che leggo sembrano essere state tutte iniziative di durata limitata. Continua a leggere »

Dall’Italia all’Inghilterra in macchina

Dopo l’avvento delle compagnie aeree low-cost e gli accordi di Schengen, viaggiare da un Paese all’altro in Europa è diventato un gioco da ragazzi alla portata di (quasi) tutti. Tuttavia, a volte, si ha la necessità di muoversi in automobile piuttosto che in aereo, vuoi per necessità, per motivi di comodità, o magari perché si ha paura di volare.

Visto che ormai il viaggio tra Italia ed Inghilterra l’ho fatto tre volte, ho pensato di scrivere questo articolo per dare un po’ di consigli a chi si appresta a fare un viaggio simile in automobile.

L’itinerario suggerito da Google Maps, partendo da Bologna per arrivare a Londra, prevede di passare per Milano e Torino, entrare poi in Francia sfiorando Geneva, e poi continuare verso nord, rimanendo in Francia, passando ad est di Parigi, fino alla costa settentrionale (Calais), dove imbarcare la macchina sul treno (o sul traghetto) per attraversare la Manica fino a Dover.

Bologna-Londra_1

Propongo qui un itinerario alternativo. Continua a leggere »

I viaggi che nutrono l’anima

I viaggi che nutrono l’anima sono quei viaggi lenti, in cui ci si prende tutto il tempo che è necessario. Sono i viaggi che lasciano il tempo di riflettere sulle cose, oppure di perdersi guardando le luci passare veloci fuori dal finestrino, magari solamente con una vaga idea di dove ci si trovi. I viaggi che nutrono l’anima sono quando i tuoi compagni di viaggio improvvisati ti raccontano un po’ di loro stessi e dopo 10 minuti ci parli come se li conoscessi da sempre. C’era la ragazza di famiglia metà italiana e metà francese, che dopo aver passato una settimana sulla riviera adriatica aspettava il treno in ritardo per tornare a Parigi, dove il giorno dopo sarebbe tornata al lavoro, in un’agenzia di viaggi. C’era la signora diretta a Taormina che attraversando lo stretto di Messina si ricordava di quando lo faceva da piccola, e si assicurò di farmi salutare la madonnina entrando nel porto. C’era il ragazzo di Napoli che a notte inoltrata tornava a Verona, dove aveva trovato lavoro, dopo aver passato il weekend insieme alla sua ragazza. C’era il vecchio signore che tanti anni prima aveva aperto un ristorante a Genova, che ti disse: “Non credere mai a quello che ti raccontano sulla Sicilia, bisogna venire a vederla con i propri occhi”. C’era il capotreno che, dopo aver detto “adesso guarda quello”, chiudendo le porte del treno fece credere ad un tipo di essere rimasto chiuso fuori, ma il treno ancora non doveva partire. Ma soprattutto c’era un insegnante di scuola elementare di cui, nonostante le parole scambiate fossero state poche, non dimenticherai mai l’umiltà dello sguardo.

I viaggi che nutrono l’anima sono quei viaggi che sono parte integrante della vacanza, se non la vacanza stessa. Sono quei viaggi in cui scopri un po’ di te stesso. Lasciamo stare l’alta velocità, lasciamo stare la fretta e i ritardi. Nei viaggi veri non esistono ritardi… perché tardi non è mai.

siracusa

Trenitalia e la farsa delle Frecce

Tutti coloro che in Italia viaggiano in treno si saranno resi conto di ciò che è successo recentemente. L’attenzione e gli investimenti di Trenitalia sembrano essersi focalizzati esclusivamente sulle Frecce variopinte, lasciando il trasporto regionale nel dimenticatoio. La riduzione dei treni regionali, la cancellazione di altri treni notturni a lunga percorrenza dello scorso inverno (gli espressi per intenderci), la trasformazione della Cartaviaggio in Cartafreccia sono tutti segnali allarmanti. I treni notturni che uniscono Nord e Sud e viceversa, peraltro di particolare importanza simbolica, sono passati da 56 nel 2005 ai 26 di oggi. Ora è necessario cambiare a Roma o a Bologna per poi prendere, perché no, una bella, veloce, moderna e costosa Freccia. Risultato: si paga di più e si impiega lo stesso tempo, per lasciare un po’ di margine per la coincidenza (non per niente si chiama così… se la si prende è per pura coincidenza).

Ciò che mi ha fatto imbestialire è scoprire le dinamiche del nuovo motore di ricerca degli orari dei treni del sito di Trenitalia. Se, come si è sempre fatto, si va su trenitalia.it per acquistare i biglietti e si compila il form a sinistra (partenza, destinazione, data ed orario) la ricerca degli orari viene automaticamente dirottata sul nuovissimo sito lefrecce.it. Ora: quante persone hanno notato questa cosa? In pochi penso, perché tenere d’occhio la barra dell’indirizzo nel proprio browser quando il processo di acquisto dei biglietti dovrebbe essere una procedura trasparente e senza inghippi? E invece no, perché lefrecce.it ha la strana tendenza a proporre solamente le Frecce variopinte, ricorrendo ai treni regionali o ad altri treni solamente quando strettamente necessario, ad esempio se una tratta specifica non è servita dalle Frecce oppure se gli orari non sono compatibili. Per non parlare poi dell’utilissima funzione “ricerca il miglior prezzo” che si può spuntare prima di iniziare la ricerca degli orari. Pensata per chi ha flessibilità in termini di date ed orari, ma vuole risparmiare un po’. Certo, come no. In questo modo la ricerca (che viene sempre instradata su lefrecce.it) viene completamente svincolata dagli orari (giustamente), e per ogni giornata viene proposto il prezzo più economico per viaggiare tra le città indicate. Peccato che il fatto di svincolarsi dagli orari di partenza e arrivo permetta al sito di proporre esclusivamente collegamenti con le Frecce variopinte. Provare per credere! Continua a leggere »

I luoghi di Mine Vaganti a Lecce e nel Salento

Mine Vaganti, film di cui ho scritto una recensione poco tempo fa, è un film che crea uno stretto, strettissimo legame tra la storia che racconta e la terra in cui si svolgono gli eventi. Un legame particolare viene creato con la città di Lecce, tanto da convincere il sindaco a conferire ad Ozpetek la cittadinanza onoraria. Lo stesso Ozpetek, innamoratosi del capoluogo salentino e delle persone che ci vivono, dice: “Tante volte, quando mi chiedono se io mi senta italo-turco o turco-italiano, rispondo: sono leccese e basta.”

Di seguito elenco le scene del film che sono riuscito a collocare a Lecce e dintorni in un pomeriggio due pomeriggi altrimenti privi di senso. Per visualizzare i luoghi su Google Maps è sufficiente cliccare sull’anteprima o sulla descrizione della scena.


Piazza Sant’Oronzo (bar Tentazioni) TUTTI RIDONO Continua a leggere »

Studiare l’inglese a Londra

Avete intenzione di venire a studiare inglese a Londra, e siete alla ricerca di una buona scuola di lingua dove iscrivervi? Allora potreste essere interessati a questo articolo 🙂

Situata a Wimbledon (sì, dove si svolgono i tornei di tennis), nella zona 3 di Londra, la Wimbledon School of English è in assoluto la migliore scuola di lingua inglese che abbia frequentato. Durante tutto l’anno vengono tenuti corsi di lingua, differenziati a seconda del livello che verrà valutato per ogni iscritto tramite una serie di test scritti e orali. C’è anche la possibilità di seguire corsi specifici in preparazione di esami di lingua (Cambridge Examinations come il First e l’Advanced, IELTS e altri), nonché di sostenere l’esame alla fine del corso, ammesso che venga tenuta una sessione d’esame in tempo utile. In alternativa potete anche seguire il corso di preparazione a Wimbledon e poi sostenere l’esame nel vostro Paese di residenza. La scuola si occupa anche della sistemazione degli studenti in famiglie locali o in college, ma io vi consiglio caldamente la prima opzione. Se poi volete visitare Londra (e chi non vuole!), Wimbledon è davvero il posto ideale poiché coniuga la tranquillità di una zona semiperiferica con un sistema di collegamenti imbattibile: tramite il treno o la metropolitana è infatti possibile raggiungere il centro di Londra in 15 minuti. E se volete tornare tardi, c’è l’autobus N87 che fa la spola tra il centro e Wimbledon tutta la notte.

Se poi volete portare questo soggiorno in Inghilterra ad un livello superiore, oppure semplicemente avere qualcuno che vi aiuti con l’organizzazione del vostro soggiorno vi consiglio di rivolgervi ad ESSS (Errico’s Student Support Services), azienda a conduzione familiare con sede proprio a Wimbledon. Loro organizzano un po’ di tutto, possono prenotarvi i voli, il corso di lingua e la famiglia ospitante, organizzare i transfer da e per l’aeroporto, organizzare tour di Londra ed escursioni nei dintorni. Senza contare la comodità di avere qualcuno su cui poter contare per qualsiasi problema che potrebbe verificarsi e pronto a rispondere alle vostre domande, in qualsiasi momento della vostra vacanza. Fidatevi, ne vale davvero la pena, tant’è vero che tutti coloro che ci vanno… poi tornano! (me incluso)

Se siete interessati e volete saperne di più, contattatemi! 😉

Piccoli trucchi per acquistare i biglietti ferroviari in Inghilterra

Qualche consiglio per i colleghi studenti/viaggiatori che come me hanno bisogno di viaggiare spesso e spostarsi in Inghilterra. Come saprete, l’acquisto di un biglietto ferroviario è un disastro per chi non sa come destreggiarsi tra le varie tariffe ed opzioni e si rischia di acquistare un biglietto ad un prezzo inutilmente alto quando in realtà non è necessario.

Ma procediamo per punti:

  • Il costo dei biglietti varia a seconda dell’ora della giornata: peak, off-peak, anytime, super off-peak sono tutte tariffe che variano in base al treno e al suo orario. Ad esempio, la mattina di un giorno lavorativo con ogni probabilità troverete solo biglietti peak, molto più costosi di un off-peak, che viene invece venduto per i treni in circolazione dopo le 9.30 (quando si presume che i pendolari siano già nei loro uffici). Per altri treni è invece previsto un biglietto anytime, ovvero con un prezzo fisso qualsiasi sia l’orario del treno. Ci sono poi i biglietti super off-peak, ancora più convenienti, che servono per indurre le persone con una certa flessibilità di orario a viaggiare negli orari più tranquilli. Se prenotate con un certo anticipo, su alcuni treni è disponibile la tariffa advance, molto vantaggiosa se programmate in anticipo i vostri viaggi. Continua a leggere »

Dove dormire se si vuole visitare l’università di Southampton

Ho ricevuto parecchie richieste nei mesi passati da persone che, volendo venire a visitare l’università di Southampton, non sapevano dove dormire. Fino a poco tempo fa non lo sapevo neanche io, ma a quanto pare se venite per visitare l’università potete fare richiesta di una stanza al servizio accommodation, lo stesso che assegna gli alloggi agli studenti che ne fanno richiesta per il loro primo anno e potenzialmente anche per gli anni successivi.

Il prezzo è ragionevole e i collegamenti all’università e al centro non mancano grazie ad Uni-link.

Per maggiori informazioni e per effettuare una prenotazione vi rimando al sito dell’accommodation, sottosezione visitor.

Vulcani e trasporto aereo: impressionato è dir poco

Sarà che ne sono stato direttamente interessato, sarà quello che volete, ma sono rimasto MOLTO impressionato da come tutto il trasporto aereo europeo si sia fermato per la recente eruzione del vulcano islandese dal nome impronunciabile. Perdonate il ritardo della pubblicazione di questo intervento, che ha soggiornato nella sezione bozze del blog per parecchi giorni, ma in questo periodo sono parecchio impegnato.

Decine di migliaia di voli, decine e decine di compagnie aeree (ora i numeri esatti non li so e non mi interessano), tutto fermo. Non che fosse una catastrofe, in fondo è solo la confusione iniziale che impressiona… se il vulcano non avesse dato segno di tregua ci si sarebbe organizzati potenziando il trasporto ferroviario e navale, e anzi questo è stato fatto in parte nella “settimana di fuoco”. Quello che è successo è perfettamente normale se ci si pensa, dopotutto i vulcani devo eruttare prima o poi, le nubi di cenere sono dannose per i motori jet e non solo e quindi gli aerei restano a terra, punto. Non ci sono “se” e non ci sono “ma”. Dopotutto, non vogliamo che si ripeta l’incidente del 1982, di cui il pilota che ne è stato il protagonista è anche venuto a raccontarci la vicenda in università. Se non vi piace l’incidente dell’82, c’è anche quello dell’89. Continua a leggere »

Visitare l’università di Southampton: come arrivarci

Aggiornato: luglio 2013

Vista la notevole quantità di studenti italiani che negli ultimi tempi sono venuti a “trovarmi” per vedere com’è l’università di Southampton ho deciso di scrivere questo intervento per spiegarvi come raggiungere Southampton nel caso anche voi decidiate di venire a dare un’occhiata.

Prima cosa da prendere in considerazione: l’aeroporto. Il vincitore, per comodità e anche per numero di connessioni con gli aeroporti italiani è sicuramente Gatwick: esistono treni diretti che collegano la stazione di Southampton Central (o Southampton Airport volendo, che è anche più vicina all’università) con la stazione di Gatwick, che è praticamente parte integrante dell’aeroporto; il viaggio dura un paio d’ore, ma sempre e comunque meno che atterrando negli altri aeroporti londinesi. Per il viaggio in treno potete scegliere tra due opzioni:

  • con South West Trains, passare da nord prendendo il treno da Southampton Central o da Southampton Airport Parkway verso Londra, cambiando a Clapham Junction e prendendo un altro treno per Gatwick (generalmente al binario 13);
  • con Southern, prendere il treno da Southampton Central e passare da sud con un treno diretto che però ci mette un po’ di più.

Se per altri motivi decidete di atterrare in altri aeroporti il discorso si fa più complicato. Da Heathrow potete prendere il bus National Express, che vi porta direttamente in università; da Stansted o Luton vi conviene prendere la navetta Terravision fino alla stazione di London Victoria, da dove potete prendere il treno per Southampton cambiando a Clapham Junction (subito fuori Londra). Continua a leggere »

Viaggiare in Inghilterra, alcuni consigli

Da viaggiatore più o meno abituale, avendo la necessità di spostarmi in Inghilterra (soprattutto nell’area metropolitana di Londra e lungo la tratta Londra-Southampton) ho imparato diverse cose che ho pensato di condividere con voi per rendervi la vita più facile se avete intenzione di fare un saltino da queste parti ma non avete le idee molto chiare su come funzionano i trasporti. Sia che siate arrivati su questa pagina perché cercavate informazioni su come muovervi a Londra, sia che ci siate capitati per puro caso, nel caso abbiate in programma una visita a Londra nel prossimo futuro vale la pena di darci un’occhiata, anche solo per farsi un’idea di come funzionano le cose. Ma iniziamo subito con le domande…

Con che mezzo di trasporto mi conviene muovermi a Londra?

Il mezzo di trasporto per eccellenza per muoversi a Londra è senza dubbio la Tube, ovvero la metropolitana. Innumerevoli stazioni, treni frequentissimi (e, nonostante questo, sempre pieni 😀 ) e la quasi impossibilità di perdersi (fatta eccezione per i labirinti di corridoi che bisogna percorrere per arrivare al binario desiderato, ma questo è parte del divertimento). Si riesce ad arrivare dall’altra parte della città non dico a tempo di record, ma in maniera estremamente più veloce che con i mezzi di superficie, come gli autobus, che purtroppo sono soggetti a intasamenti e traffico intenso, soprattutto negli orari di punta. Senza contare poi che la metropolitana è parte integrante della Londra da vedere, se non la si usa non si può aver detto di aver visitato la capitale britannica 😛 Continua a leggere »

Perché Brockenhurst (Hampshire) è bella

    Brockenhurst è una città molto interessante per i seguenti motivi:

    • Perché è estremamente silenziosa ed isolata;
    • Perché è immersa nella natura, trovandosi nel bel mezzo del New Forest National Park;
    • Perché ci sono pochi treni e quindi si è salvata dal turismo di massa;
    • Perché è talmente fredda che gli abitanti non sospetterebbero mai del riscaldamento globale;
    • Perché non è pervasa dai taxi come tutte le altre città britanniche.

    Insomma, il luogo ideale dove andare a finire alle una di notte, con -6°C e con il cellulare scarico 😀 Vai Dega, avanti così! 😀