Gli occhi si aprono, si guardano intorno alla ricerca di qualcosa che sembravano vedere fino a poco prima ma che non trovano più. Eppure non può essere andato lontano. Ti alzi dal letto senza averne un motivo, ti aggrappi a quei pezzi di vita che cercano invano di ricordarti che in realtà è tutto come prima. Manca un pezzo di te stesso, un pezzo che neanche sapevi di avere, forse perché stava sotto tutti gli altri. Stai scendendo lentamente, in quel pozzo che tu stesso stai scavando e che per mesi hai scavato senza nemmeno accorgertene, troppo cieco, troppo sordo. Scendi urlando, ma chi può sentire non ascolta.

E allora si aspetta, finché durerà, finché sarà necessario, perché quel pezzo torni dov’era. Si aspetta non si sa cosa, non si sa per quanto, o forse sì e semplicemente non si ha il coraggio di dirlo.