Ancora statistiche

Come da tradizione (più o meno), anche quest’anno è venuto il tempo di statistiche e di tirare le somme di come questo blog stia andando.

Dopo un lungo periodo di stasi a circa 1500, a partire da settembre 2012 le visite mensili hanno lentamente iniziato ad aumentare, raggiungendo le 2000-2500 di media negli ultimi 6 mesi. Dalla sua nascita, Dega’s Blog ha totalizzato 81500 visite, con un totale di 395 commenti, la maggior parte dei quali relativi all’esperienza universitaria in Inghilterra, che rimane la colonna portante di questo blog.

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Recentemente sono stati realizzati i record di visite giornaliere (210, il 24 settembre 2013) e di visite mensili (2534, a settembre 2013, con una media di 84 visite giornaliere). Per un confronto, le visite medie giornaliere erano 68 a settembre 2012 e 47 a settembre 2011. Le visite totali sono aumentate da 16600 nel 2011 a 19500 nel 2012, mentre il totale parziale per il 2013 è a 21200.

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Per quanto riguarda i contenuti, come ho già scritto a farla da padrone sono gli articoli riguardanti l’università in Inghilterra. In tantissimi leggete e poi scrivete per chiedere consigli! Nell’ultimo anno si sono distinti particolarmente anche i seguenti articoli:

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Il non-buonsenso degli inglesi

Gli inglesi sono molto apprezzati in Europa per il loro rispetto delle regole e per l’educazione. Le code ordinate che si formano alle fermate dell’autobus, la burocrazia che si fa velocemente online e nonna Betta che tiene tutto sotto controllo mentre si beve un tazza di Earl Gray, dando il buon esempio a tutta la popolazione. L’Inghilterra è un Paese che si pregia di poter ospitare, accettare e dare lavoro a tutti, il Paese delle infinite opportunità, dove ogni persona viene considerata per quello che vale davvero e non per simpatie o amicizie, evviva la mentalità aperta, evviva le pari opportunità. Ma sotto tanti punti di vista della vita quotidiana questo è un vanto di facciata, perché il tessuto sociale di base è formato da persone semplici, con una cultura spesso limitata che li porta a non provare nemmeno a capire le altre culture, figuriamoci ad apprezzarle. E, soprattutto nelle persone più anziane, c’è un che di “noi non abbiamo bisogno degli altri, siamo migliori, abbiamo le colonie, l’aeronautica, la marina, abbiamo il tè, la birra e va bene così”. Criticano i francesi perché sono francesi. Non perdono occasione per sfottere gli americani perché usano unità di misura imperiali ma non si accorgono che poi vanno al bar ad ordinare una pinta di birra guidando una macchina che indica la velocità in miglia orarie e viaggiando su strade dove i cartelli indicano le distanze in yard. E per fortuna che hanno iniziato ad usare il sistema decimale per la moneta, sennò mi ritroverei a dover pagare con scellini (1/20 di sterlina) e penny (1/12 di scellino)! “Sono 3 sterline, 17 scellini e 10 penny!” E non vorrei essere io quello che deve dare il resto… La stragrandissima maggioranza degli inglesi, soprattutto i più giovani (credo), usano le unità di misura imperiali, ma senza sapere quanti yard ci siano in un miglio e quanti pollici ci siano in un piede, e come biasimarli; non parlano altre lingue, non hanno idea di cosa sia la grammatica e di conseguenza sono delle capre quando cercano di imparare altre lingue. Parlo per esperienza personale: di grammatica inglese ci capisce di più un italiano medio che un inglese di madrelingua. Continua a leggere »