Niente da fare, il rapporto tra la popolazione inglese e la neve è decisamente pessimo. Pochi giorni fa ha nevicato… ma poca roba, saranno stati sì e no cinque centimetri di neve per terra alla fine della fiera. Ebbene, in questo Paese ha iniziato a regnare il panico più totale. I trasporti sono stati la prima cosa a saltare, con cancellazioni di treni e autobus e ritardi di quelli che viaggiavano (fortunatamente, però, i ritardi in sé non sono un problema perché passa un treno ogni mezz’ora, poco importa che tutti i treni siano sfasati). Tristemente famoso ormai il caso Eurostar, i cui treni si sono bloccati per ben due volte a causa della neve che nel tunnel si scioglieva ed entrava nell’impianto elettrico del treno: una volta prima di Natale e di nuovo pochi giorni fa. Ci vorrà ancora un po’ per riportare la situazione alla normalità: ancora oggi, dopo almeno tre/quattro giorni dalla neve, i treni sono soggetti a cancellazioni essendo che i rotabili si trovano nei posti sbagliati nei momenti sbagliati. In pochi si sono degnati di spalare la neve dai marciapiedi o dalle strade secondarie; bastava che ogni residente andasse sul marciapiede di fronte alla propria casa con una palettina! E invece hanno lasciato la neve per terra, che in poco tempo si è trasformata in un’unica, gigantesca lastra di ghiaccio che mi permettere di andare comodamente da casa mia all’università scivolando in discesa. L’impianto di distribuzione del gas è arrivato al limite della propria capacità e tralasciando il fatto che non sanno come spargere il sale sui marciapiedi, ma lo buttano per terra a mucchietti, anche le riserve di ghiaia/sale stanno finendo e sono già stati fatti degli ordini per farne arrivare un po’ dall’estero (dalla Svezia, se non mi sbaglio). Purtroppo però (purtroppo? :D) i rifornimenti di ghiaia non sono arrivati in tempo all’università di Southampton, che ha deciso di chiudere i battenti lunedì, considerato che per domenica sono previste ulteriori nevicate.

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