Intervento di servizio – planned works ahead

Intervento di servizio, giusto per comunicare che la sezione “Chi sono” di questo blog verrà rivista a breve ed arricchita con ulteriori informazioni, in seguito della segnalazione da parte di un mio amico particolarmente pignolo ed esigente 😀

A presto!

Fine?

Sarà la decima volta che ricomincio daccapo questo intervento, ogni volta che lo finisco mi rendo conto di aver scritto un mucchio di cavolate e lo cancello.

Bene, come avete già letto negli interventi precedenti quest’anno ho concluso la scuola superiore, e devo ammettere che è una sensazione strana. Non certo spiacevole, ma strana. Dopotutto, bene o male, sono 13 anni che vado a scuola, non sono pochi. Ogni estate passata con la terribile prospettiva di ricominciare l’anno scolastico a settembre ormai è acqua passata. E queste considerazioni in fondo portano con loro un sacco di malinconia, ma non intesa in senso negativo, una dolce malinconia. Non doversi più alzare alle 7.00 in punto – se non prima – ogni mattina, non dover più passare il pomeriggio con la preoccupazione assillante “oddio-domani-mi-interroga” (lo passerò, infatti, frequentando i corsi :S). Poi quando incontro qualcuno che bene o male ha fatto parte di questi ultimi cinque anni al Torri mi viene da ripensare a tutti i momenti allegri passati in quella scuola, a tutte le cazzate e tutte le risate, e mi viene da sorridere. Sì, perché in fondo non sono stati cinque anni di scuola, con la parola “scuola” pronunciata con la puzza sotto al naso, ma sono stati cinque anni di vita. La cosa triste è che fino a che non si è arrivati in fondo si è troppo impegnati a smadonnare contro compiti ed interrogazioni e non ci se ne rende conto.

(ok, solo l’1% dei lettori condividerà questo punto di vista sulla scuola superiore, ma non mi interessa :P)

Ora inizia una fase nuova: niente più IMV, niente più cinema, entrambe attività che mi hanno formato e che hanno contribuito a creare la mia personalità ed il mio modo di atteggiarmi nei confronti degli altri. Chissà come procederanno le cose… forse mi laureerò in ingegneria aeronautica e troverò lavoro in Italia (sempre ammesso di riuscire a farmi riconoscere la laurea), forse rimarrò a lavorare su in Inghilterra e mi farò riconoscere direttamente la professione, forse nemmeno quella; forse invece collasserò dopo un mese e tornerò in Italia con la coda tra le gambe, possibilità da non escludere prima del tempo.

La pubblicazione di questo intervento è programmata per il 25 settembre alle 10.00, ovvero quando sarò in volo verso questa nuova avventura 🙂

Un saluto a tutti i miei affezionati lettori, incrociate le dita per me!

Riconoscimento di un titolo di studio inglese in Italia

Vedi anche questo articolo (che è molto meglio)

Come al solito, l’Italia deve distinguersi dal resto del mondo e non  aderire agli standard europei per quanto riguarda i titoli di studio universitari. 🙂 Nessun procedimento automatico o meramente burocratico: per ottenere il riconoscimento bisogna innanzitutto dotarsi della cosiddetta “dichiarazione di valore” del titolo di studio di cui si è in possesso, da richiedere al consolato italiano del Paese in cui si studia (nel mio caso, al consolato italiano vicino a Victoria station a Londra). In seguito bisogna rivolgersi ad un’università italiana e fornire tutti i documenti necessari riguardanti la laurea di cui si è in possesso (eventualmente tradotti in italiano) in modo che essa possa valutare gli esami sostenuti, compararli ai propri e decidere se riconoscere il titolo integralmente o se richiedere di dare eventuali esami aggiuntivi.

In alternativa, si può trovare lavoro all’estero come laureato e farsi riconoscere in Italia solamente la professione (e.g. ingegnere aeronautico), ma non il titolo accademico vero e proprio.

Come nota aggiungerei che se l’intenzione è quella di lavorare nel privato, molto spesso la laurea inglese (o di altro Paese europeo) viene accettata così com’è e non si rende necessario alcun processo di riconoscimento. In alcuni casi, anche nei concorsi pubblici la laurea estera viene accettata così com’è.

Per ulteriori informazioni consultare il sito del CIMEA.

Un consiglio a tutti i viaggiatori Ryanair

Un piccolo consiglio a tutti coloro che per motivi economici (probabilmente, altri motivi proprio non ce ne sono) sceglieranno la Ryanair per i loro viaggi. Il biglietto che comprate in internet non include alcuna valigia da mettere nella stiva, ma solamente un bagaglio a mano. Se volete aggiungere una valigia alla vostra prenotazione dovete pagare un supplemento di 10,00€ e non potete superare i 15 kg. Se poi avete bisogno di avere una seconda valigia, pagherete un altro supplemento di 10,00€ ma comunque le due valigie non potranno superare complessivamente i 15 kg (occhio alla fregatura 😉 ).

Il consiglio del giorno è: se non avete bisogno di tante cose (magari per un viaggetto di qualche giorno o una settimana), vi conviene portarvi solo un trolley di dimensioni medie, massimo 55 x 40 x 20 cm, che potete imbarcare come bagaglio a mano senza quindi pagare alcun supplemento. Molte persone fanno così, e in questo trolley ci posso stare parecchie cose in effetti. L’unica cosa a cui stare attenti sono le dimensioni e il peso, che in teoria non potrebbe superare i 10kg… ma finora nessuno mi ha mai controllato 😉 Questa tattica vi farà risparmiare 10 euro (o più), ma ha lo svantaggio che non potrete portare con voi cose tipo profumi, schiuma da barba e cosmetici, se non in quantità limitata nella famosa busta trasparente da presentare ai controlli di sicurezza. A voi la scelta!

Buon volo a tutti 🙂

Ah, e quando programmate i vostri viaggi mettete anche in conto un ritardo medio alla partenza di mezz’oretta e come conseguenza un ritardo minimo di trenta minuti all’arrivo 😉

Freshers’ week @Southampton University (ma non solo)

Titolo alternativo per l’intervento e potenzialmente più figoso: Let’s get fresh!

Ed ecco un intervento immancabile parlando di università nel Regno Unito, un intervento a proposito di uno degli eventi portanti di ogni anno accademico inglese che si rispetti, atteso con ansia non solo dalle matricole ma anche dagli studenti di vecchia data di ogni università: la freshers’ week. Come il nome stesso lascia intendere, è una settimana dedicata all’arrivo dei nuovi studenti, anche se poi effettivamente è un’occasione per tutti gli studenti dell’università di far casino e di fare scorrere fiumi e fiumi di alcool lungo le vie che attraversano il campus.

Quindi… so già cosa aspettarmi durante la mia prima settimana a Southampton, con tanto di programma, orari, biglietti e prenotazioni online dei biglietti, aperte in anticipo per i freshers e solo dal 20 settembre in poi per tutti gli altri 🙂

Conto in banca per chi studia nel Regno Unito

Nel mio recente viaggio-missione segreta a Londra, ho anche indagato su come aprire un conto in banca in qualità di studente per gestire le mie finanze.

Aspettative prima di informarmi:

  • vado in un ufficio della Natwest, una banca che mi è stata consigliata da molte persone, studenti e non; hanno ottime agevolazioni per gli studenti con addirittura una Railcard 16-25 in omaggio per cinque anni, una chiavetta USB in omaggio e sconti vari, il tutto senza spesa alcuna, e apro un bel conto corrente per studenti. Il tasso di interesse sul conto è praticamente irrilevante, ma non importa; in compenso, avrò la possibilità di fare degli overdraft, ovvero di “andare in negativo” senza spese, di ottenere una carta di debito ed una carta di credito.

Dopo essermi informato:

  • alla Natwest, così come in tutte le altre banche (tra cui HSBC e Lloyds), non è possibile aprire uno Student account se non si è stati permanentemente residenti nel Regno Unito almeno nei tre anni precedenti. Ma allora perché lo chiamano Student account se uno student non può aprirlo? Mah! (l’Inghilterra sta virando verso il modo di fare italiano, la cosa è preoccupante :D)
  • Ripieghiamo su un conto corrente “basic”, il cosiddetto “Step account“, che mi permette di avere tutto quello che mi dava lo Student account, compresa carta di credito e carta di debito, eccetto gli overdrafts. Peccato, come studente faceva comodo avere la possibilità di gestire in modo così elastico le finanze. Bisogna quindi rinunciare anche alla Railcard 16-25 quinquennale, che sarebbe stata parecchio utile. In ogni caso, penso sia possibile, dopo un determinato periodo di tempo, richiedere un arranged overdraft in caso di necessità, potendo quindi andare in negativo senza spese. Aggiornamento (5 dicembre 2011): da poco sono cambiati i conti correnti, ora il vecchio Step Account corrisponde ad un Basic Account!

Il modulo di richiesta di apertura del conto è già compilato, i documenti sono pronti, lunedì 28 settembre andrò nella filiale della Natwest presente all’interno del campus ad aprire questo benedetto conto, dal quale posso poi pagare la prima rata delle tasse universitarie e dell’accommodation. Non mi aspetto che non sorgano altri problemi, ma ormai mi ci sono abituato 🙂

Treni inglesi e la Railcard 16-25

NOTA: non ho ancora ben capito se è meglio scrivere un nuovo articolo e mettere il link in quello vecchio, o se conviene aggiornare direttamente l’articolo vecchio… ma tant’è: questo articolo è stato rivisto ed aggiornato in luglio 2010. E poi non dite che non tengo ai miei lettori!

Per tutti coloro che andranno a studiare in Inghilterra, ma anche per chi ha in programma di passare un po’ di tempo lassù e prevede di viaggiare un po’ (ed ha un’età compresa tra i 16 ed i 25 anni), ho un consiglio per voi: appena arrivati, già in aeroporto, andate alla biglietteria della stazione e richiedete una Railcard 16-25. Pagando 26£ per l’emissione, avrete diritto allo sconto di un terzo su tutti i biglietti ferroviari (e non solo) nel Regno Unito. Qui una lista di tutti gli sconti disponibili (tra l’altro, scopro adesso che lo sconto di applica anche ai trasporti urbani londinesi quando si paga con la formula pay as you go tramite Oyster card, il che è fantastico – bisogna però prima registrare la Oyster Card allo sportello).

Oltre alla carta annuale, è stata introdotta la carta triannuale, che per tre anni vi offre gli stessi vantaggi ma ad un prezzo inferiore: si pagano infatti soltanto 65£ (che, facendo due conti, ho recuperato in meno di quattro mesi). Notare che questa carta è disponibile soltanto per l’acquisto online (con spedizione per posta ad un indirizzo inglese).

Se la vostra età è compresa tra i 16 ed i 25 anni, sarà sufficiente avere con voi una prova della vostra età (la mia carta d’identità italiana è andata benissimo, anche se so che non la vedono sempre di buon occhio), una fototessera formato passaporto e, per risparmiare un bel po’ di tempo, il modulo di richiesta già compilato da presentare allo sportello. Se invece avete più di 25 anni e richiedete la carta in quanto studenti a tempo pieno, sarà necessaria una prova dell’iscrizione all’università.

In ogni caso, è necessario fornire un indirizzo di residenza inglese ai fini dell’emissione della railcard.

Buon viaggio a tutti 😀

Borse di studio e prestiti per l’università in Inghilterra

In seguito alla mia incursione in Inghilterra di qualche settimana fa, comprensiva di visita alla mia futura università con l’obiettivo di ottenere determinate informazioni, posso affermare che le borse di studio rilasciate dalle università inglesi agli studenti senza la residenza nel Regno Unito sono parecchio rare; invece, a praticamente tutti è consentito richiedere un prestito per pagare le tasse universitarie (che verrà versato direttamente all’università), in modo da poter pagare con più calma se ci si trova momentaneamente a corto di denaro.

Sempre restando nell’ambito del Regno Unito, il sito di riferimento per gli aiuti finanziari (sia prestiti che borse di studio) agli studenti sia inglesi che europei che del resto del mondo è direct.gov.uk, e più precisamente questa sezione del sito. E’ possibile scaricare, compilare e spedire un modulo* entro nove mesi dalla data di inizio del corso, che verrà analizzato dalle autorità competenti, dalle quali poi si verrà ricontattati per ottenere maggiori informazioni nel caso in cui sia possibile ricevere un aiuto finanziario.

Ho come un presentimento di non riuscire ad ottenere alcunché dal governo inglese. Come al solito mi appellerò alle grazie di mamma Provincia (ma anche lì è difficile, non andando a studiare in un Paese tedescofono).

* il link postato è parecchio arzigogolato e probabilmente al primo aggiornamento del sito direct.gov.uk non funzionerà più; per arrivare al modulo se il link non funziona, è sufficiente entrare nella pagina “student finance” linkata in precedenza e poi entrare nella sezione riservata agli studenti europei

Tappa numero 7: Tübingen

Anche se non rientra ufficialmente tra le città spagnole o portoghesi, è obbligatorio per me menzionare con eccezionale ritardo (ormai vi state abituando, ammettetelo…) anche quest’ultima tappa prima di tornare a Bolzano. Raggiunta dopo la bellezza di 1800 km di viaggio in macchina, 21 ore complessive di guida, in realtà siamo passati per Tübingen per un motivo pratico: prendere mia sorella che era qui a “frequentare” (pfff.. a scaldare la sedia) un corso di tedesco al mitico SIT.

Che dire, è sempre bello passare per di qua… tanti ricordi sono sempre pronti a riemergere, ricordi di ben tre estati parzialmente trascorse in questa cittadina della Germania del sud.

Non mi rimane che ribadire ciò che avevo già affermato in precedenza:

Tübingen forever in our hearts!

4-8 settembre: Inghilterra

Quando leggerete questo post sarò (speriamo) in aereo diretto verso Londra Stansted; confido sempre su Trenitalia per arrivare a Bologna puntuale, un ritardo del treno di mezz’ora comporterebbe la perdita dell’aereo.

Dal 4 all’8 settembre sarò in Inghilterra, ufficialmente in missione segreta per l’università. Il 5, come ho già scritto, parteciperò all’open day e sarò dotato di una lista interminabile di domane e questioni da risolvere prima di andare su definitivamente il 24 settembre. Tra i problemi a cui trovare una risposta spiccano:

  • come e dove aprire un conto in banca con condizioni agevolate per studenti, mi hanno già parlato bene della Natwest, che ha offerte particolari per gli studenti universitari del primo anno che decidono di aprire un conto da loro… dovrò indagare meglio, vi terrò aggiornati;
  • quale operatore telefonico mobile conviene per uno studente con determinate esigenze (considerando anche che la maggior parte delle comunicazioni avverrà gratuitamente via msn/skype/email);
  • come diavolo faccio a portarmi dall’Italia pure gli asciugamani e le lenzuola per la camera quando ho già tutti i vestiti, leggeri e pesanti, da portare;
  • varie ed eventuali.

Da su non avrò il tempo di scrivere, al mio ritorno vi aggornerò sugli esiti delle mie investigazioni.

A presto!

Madredeus – Ainda

Questo è un intervento che avrei dovuto scrivere molto molto tempo fa, addirittura nel 2007, ma lo faccio solo adesso dopo aver “ripreso in mano” i Madredeus, nello specifico il loro album Ainda, che contiene la colonna sonora del film (purtroppo) poco conosciuto Lisbon Story. La voglia di riascoltarlo mi è venuta, come potrete immaginare, visitando Lisbona, e come quando l’avevo ascoltato anni fa mi ha colpito la dolcezza e la leggerezza di queste musiche impregnate di Fado portoghese.

In allegato: lettura consigliata sul film e sulle musiche di Lisbon Story.